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L'altro e il TeatroConsapevole
I condizionamenti con i quali siamo cresciuti, il peso delle aspettative, l’adattamento sociale costruiscono le maschere che indossiamo e col tempo scambiamo per noi stessi. Allora diventiamo come automi spenti, incapaci di comunicare, altamente manipolabili e perfetti per la società dei consumi.

Quale interazione è posssibile tra maschere?
E' possibile entrare in una relazione più autentica semplicemente guardandoci negli occhi... essendo?

"..Se potessi togliermi la maschera e stare nudo di fronte a te, senza vergognarmi di essere come sono, con la semplicità e la curiosità di un bimbo che scopre stupito un altro essere di fronte a sé… forse sarei libero dall’incubo del dover essere come tu mi vuoi".
Forse… sarei libero.
“Non è il teatro che è necessario, ma assolutamente qualcos’altro. Superare le barriere tra me e te: arrivare ad incontrarti per non perderti più tra la folla, né tra le parole, né tra le dichiarazioni, rinunciare alla paura e alla vergogna alle quali mi costringono i tuoi occhi appena gli sono accessibile tutto intero. Non nascondermi più, essere quello che sono. Almeno qualche minuto, dieci minuti, venti minuti, un’ora.
Trovare un luogo dove tale essere in comune sia possibile…”

Jerzy Grotoswky