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Training specifico per attori
FotografiaQui ed Ora.
Essere nel presente permette ottime performances.
Se un attore non è totalmente presente a sé stesso l’attimo del ciak lo coglierà impreparato, tanto peggio per l’attore di teatro per cui il ciak non si ripete.
Essere dominati da pensieri d’ansia, fisicamente contratti ed emozionalmente vuoti, tutto ciò ci fa perdere l’attimo, distoglie la reale attenzione e toglie potenza ed incisività all’espressione. Si è scollegati dal compito dato. Semplicemente non è utile.
Per elevare l’attenzione al momento presente, nel mio lavoro di training utilizzerò essenzialmente due CHIAVI:

1) IL GIOCO
2) IL PERICOLO

Scelgo queste due chiavi perché mi danno entrambe l’opportunità di scardinare gli schemi di comportamento consueto.
Nello specifico il metodo di training che propongo mira alla conoscenza di sé.
Conoscendo il nostro mondo interiore e non semplicemente subendolo, siamo liberi di scegliere cosa è utile per la costruzione di un personaggio.
Ridiamo dignità all’attore in quanto creatore.

Il lavoro si sviluppa sulla conoscenza dei tre livelli di percezione attraverso cui l’essere umano fa esperienza di sé e si esprime:

1) Il Corpo
2) Le Emozioni
3) La Mente

1) Sul Corpo verranno insegnate tecniche di respirazione, rilassamento/percezione sensoriale, utilizzo del corpo nello spazio ed anche alcune tecniche di combattimento mutuate dalle arti marziali: la “pericolosità” diventa un fattore essenziale per elevare i livelli d’attenzione ed uscire dal pensiero compulsivo. Le tecniche di respirazione profonda mirano essenzialmente a sbloccare la muscolatura profonda e il diaframma e giungere all’integrazione dell’insieme corpo/voce.

Essere consapevole della propria fisicità e dell’azione che si compie nello spazio ci riconduce al qui ed ora performativo distogliendo l’attenzione dall’io e dalle sue paure.

2) Utilizzando il lavoro fatto precedentemente sul corpo gradualmente si arriverà all’espressione emozionale: in effetti muovendo il corpo il flusso energetico va a toccare l’emozionale. Intendo effettuare questa parte del lavoro in maniera molto fisica ed energetica e soprattutto estrovertita essendo importante per un attore gettare un ponte all’esterno di sé, dove si verifica l’atto espressivo e sia reso possibile l’incontro con l’altro, inteso come pubblico o occhio della telecamera.

In questa parte del lavoro userò soprattutto il gioco sia come libera espressione nello spazio sia mediante l’improvvisazione del pentagramma emozionale. In una seconda fase, se richiesto si può utilizzare il materiale trovato col gioco per la costruzione del personaggio e sempre grazie all’improvvisazione si può andare alla ricerca della paura principale del personaggio, a ciò che profondamente lo muove.

3) Il lavoro sulla concentrazione mentale ancora una volta raccoglie il materiale precedente. Avendo imparato ad essere presenti al corpo ed alle emozioni le tecniche di svuotamento dal pensiero compulsivo e l’entrata nel silenzio del qui ed ora derivano quasi naturalmente e senza sforzo.

Una mente silenziosa è pronta per essere “riempita” dagli oggetti mentali inerenti al personaggio, una mente silenziosa incarna il personaggio dando corpo ed emozione nel qui ed ora dell’atto performativo.